Museo

La sede

La nascita del Museo

"La donazione degli immobili è finalizzata per la creazione di un museo dell'antica civiltà contadina locale; a ricordo di un sistema di vita che nella sua semplicità non mancò di sagacia e acume, ed insegnò il rispetto della natura ed il suo corretto sfruttamento. Ricordando gli antichi usi e tradizioni contadine, il mandante spera non vengano dimenticate la sua famiglia e quella dello zio Angelo": con queste poche righe e un gesto di concretezza inestimabile Giacomo Piccinelli, missionario in America Centrale e preoccupato per il disperdersi del patrimonio etnico-culturale del suo territorio, dona al Comune di Brinzio l'immobile che "zio Angelo" gli lascia in eredità.

È il primo passo, decisivo, verso la costituzione del Museo in un luogo significativo posto nel centro storico del borgo, accanto alla sede del Parco Regionale del Campo dei Fiori.

L'edificio museale, in origine adibito a stalla con fienile, è stato ristrutturato con particolare attenzione all'impianto architettonico originale. Si sviluppa su tre piani e vi si accede attraverso la porta di ingresso alla ex stalla; qui, in un ambiente prettamente rustico ma ma che non trascura le innovazioni tecnologiche, inizia l'esposizione degli utensili e degli attrezzi utilizzati nelle diverse attività della cultura rurale prealpina svolte all'aperto, nei campi e nel bosco. Al primo piano (ex cascina) prosegue la rassegna museale con gli oggetti relativi alle attività domestiche ed artigiane, mentre al secondo piano si trova un grande salone polivalente attrezzato per conferenze, dibattiti, proiezioni ed eventuali esposizioni temporanee.