Museo

Il progetto

Per un ecomuseo della cultura materiale prealpina

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La costituzione del Museo della Cultura Rurale Prealpina rappresenta il primo risultato di un progetto pluriennale che vede coinvolti il Comune di Brinzio e l'Università dell’Insubria, ma che è aperto alla collaborazione con altri enti e comunità locali.

Il progetto, elaborato da un gruppo di ricerca di storici della scienza e delle tecniche del Dipartimento di Scienze Teoriche e Applicate dell’Università dell’Insubria, ha individuato nell’ecomuseo la tipologia museale più adeguata a consentire la valorizzazione dei molteplici aspetti storici della cultura materiale presenti sul territorio.

Non a caso l'ecomuseo si è da tempo imposto tra gli strumenti più adatti a riconsiderare il paesaggio come luogo di relazioni e stratificazione di memorie, tradizioni collettive, saperi locali, tecniche e attività umane produttive pre-industriali proprie della cultura materiale. Inoltre, l'evidente necessità di conservare le varietà etno-culturali del territorio si è ultimamente affermata come strumento essenziale di una più consapevole comprensione delle linee di sviluppo contemporaneo e di fruizione dell’ambiente, anche mediante la riscoperta delle attività produttive e di sussistenza del passato.

Il progetto si è articolato in tre filoni principali di indagine:

  1. la ricerca, lo studio e la conservazione del patrimonio culturale
  2. la restituzione di tale patrimonio al territorio di riferimento ed alla collettività mediante differenti linguaggi espositivi, di comunicazione e di divulgazione
  3. il contributo all’incentivazione dello sviluppo dell’economia locale

La collaborazione tra il Comune di Brinzio e l'Università dell'Insubria, nel corso del primo anno di operatività del progetto, ha quindi prodotto i seguenti risultati:

  1. la completa catalogazione del materiale selezionato ed esposto nel Museo e l’avvio di un database multimediale per tutto il materiale raccolto ed acquisito in passato, che potrà essere oggetto di studio e di future attività espositive temporanee
  2. l'allestimento degli spazi museali, anche in riferimento ai luoghi più significativi dell'abitato di Brinzio (come ad esempio la Grà, il locale per essiccare le castagne o la Butega dur Farée, la bottega del fabbro) che saranno parte, con altri siti, del progettato circuito ecomuseale
  3. la definizione degli strumenti e dei contenuti divulgativi, con particolare attenzione alle tecniche multimediali e di ricostruzione virtuale del funzionamento di alcuni utensili o macchinari, nonché dei relativi canali di promozione.

Sono state quindi poste le premesse di una crescente interazione tra le diverse realtà locali, proponendo un nuovo circuito territoriale in grado di condurre alla riscoperta delle tradizioni e degli stili di vita rurali prealpini.

La rete ecomuseale potrà agevolmente integrare iniziative già avviate, come il “percorso del castagno”, al fine di creare un ampio complesso culturale che comprenda luoghi, itinerari e strutture del territorio.

Il progetto, risultato della sinergia tra territorio ed università, è nato anche dalla necessità di incentivare nuove forme di sviluppo sostenibile, necessarie alla crescita di un’economia locale legata alla forte domanda di turismo culturale degli ultimi anni, nonché dal bisogno di tutelare il patrimonio storico e materiale prodotto dalla comunità prealpina nell’utilizzo e nella conservazione delle risorse naturali.


Ezio Vaccari
docente di Storia della Scienza e delle Tecniche;
Museologia e Museografia Scientifica; Storia e Risorse della Montagna

Andrea Candela
docente a contratto di Comunicazione Scientifica

Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
Dipartimento di Scienze Teoriche e Applicate
Università degli Studi dell'Insubria, sede di Varese